Scultore greco. Originario di Argo, fu allievo di Agelada; dalle fonti viene
accostato spesso ai nomi di Mirone e di Fidia. Scultore in bronzo, degli
originali delle sue opere, andati perduti, restano copie romane. Diede soluzione
al problema della figura atletica maschile a riposo e in movimento, creando un
perfetto equilibrio ritmico-strutturale. Compose un
Canone in cui
individuava precisi rapporti dimensionali e simmetrici per la resa delle parti
del corpo (la testa=1/8 del corpo; il piede=1/6 del corpo, ecc.). Attraverso la
combinazione analitica delle varie parti,
P. realizzò una perfetta
sintesi della figura umana, impiegando un metodo nel quale è stata
individuata la genesi tridimensionale della scultura greca. Tra le sue opere
più famose si ricordano: il
Doriforo (450 a.C. circa) conosciuto
in più copie; il
Discoforo (460 a.C.); il
Diadumeno,
giovane atleta rappresentato nell'atto di cingere una benda, noto anch'esso in
più copie, quasi certamente risalente alla maturità del maestro;
l'
Eracle, la cui copia migliore è quella del Museo Barraco di
Roma; il
Cinisco, atleta di Mantinea, di cui si è rinvenuta la
base ad Olimpia; la statua del fanciullo
Xenocle, la cui base è
anch'essa ad Olimpia. In aggiunta a queste opere le fonti fanno riferimento ad
altre statue raffiguranti atleti. Da alcune monete e da una copia della testa
possiamo ricostruire il tipo dell'imponente simulacro di Era (420 a.C. circa),
che
P. eseguì per la città di Argo (V sec. a.C.).